1/11/22

Colonnina di ricarica: Serve aumentare la potenza del contatore per l’auto elettrica?

Colonnina di ricarica: Serve aumentare la potenza del contatore per l’auto elettrica?

Quando si parla di auto elettriche e colonnine di ricarica bisogna dire che l’argomento è sempre in evoluzione.

E si sentono molte campane anche discordanti.

  • C’è chi sostiene che devi assolutamente mettere il trifase.
  • Chi dice che ti serve come minimo un impianto da 10 kW di potenza.
  • Chi vorrebbe addirittura installare due contatori separati. Uno per la casa. Uno per la colonnina di ricarica.

C’è da dire che tutte queste strade sono percorribili. Ma il punto è dove vuoi arrivare?

Per come la vediamo noi di Rinnovazero, la nostra filosofia di vita e in edilizia è quella di non sprecare.

Bisogna entrare nell’ottica che tutte queste cose sono utilissime ed è giusto sfruttare la tecnologia. Ma… c’è un bel ma… nel senso che ad un certo punto iniziano ad essere dei privilegi.

Quindi il consiglio che ci sentiamo di dare è: Sì alla comodità, Sì al risparmio, Sì alla tecnologia a beneficio del nostro comfort abitativo. Ma sempre un grosso NO! agli sprechi e all’uso indiscriminato dell’energia che possiamo utilizzare.

  • Come Rinnovazero installiamo sempre colonnine che hanno una potenza massima di emissione (cioè l’energia che esce da queste colonnine) di 6 kW questo perché portiamo nella stragrande maggioranza dei casi il contatore a 6 kilowatt di potenza.

E questo ai nostri clienti basta. E ti assicuro che abbiamo clienti esigenti che gli piace vivere comodi. Però hanno anche condiviso la nostra visione.

Ma proviamo a fare degli esempi pratici.

Se hai un’automobile elettrica, ad esempio un’utilitaria, con una batteria da 60 kWh e se dalla mia colonnina escono al massimo 6 kW di potenza... in 10 ore riesco a ricaricare il 100% della batteria della mia auto, usando la colonnina alla massima potenza.

  • Il calcolo è: 10 ore x 6 kW = 60 kW di potenza dell’automobile = 100% carica.

In questo caso hai utilizzato la tua colonnina alla massima potenza e non potresti utilizzare in contemporanea nessun altro elettrodomestico o apparecchiatura.

Quindi in genere non facciamo mai uscire tutta quella potenza dalla colonnina, proprio per poter usare nello stesso momento anche l’aspirapolvere, piuttosto che il phon, piuttosto che la lavatrice.

Infatti se dalla colonnina escono 6 kW e il mio impianto di casa è da 6 kW non ho altra potenza per nient’altro.

  • Le nostre colonnine vengono tarate al massimo su 2 – 2,5 kilowatt di potenza in uscita.

Questo significa che la ricarica della tua auto sarà più lenta, e spesso non la ricaricherai al 100%. Ma spesso una ricarica del 30-40% è più che sufficiente. Oppure tu viaggi sempre con il serbatoio pieno?

Battute a parte, se poi in una giornata devi fare più chilometri ormai si trovano molto frequentemente anche delle colonnine pubbliche per ricaricare l’auto.

Ma torniamo a noi. E approfondiamo l’argomento vedendo come sfruttare il fotovoltaico per ricaricare l’auto. Spendendo praticamente zero euro, grazie all’energia prodotta dal sole.

Ti abbiamo installato un impianto fotovoltaico con batterie di accumulo da 10 kW. Così anche se in un dato momento non c’è il sole, avrai già fatto una scorta in precedenza.

Quindi, i 10 kW delle batterie di accumulo passano attraverso la colonnina di ricarica tarata a 2,5 kW e ti permettono di avere 4 ore di ricarica. Poi la batteria di accumulo del fotovoltaico sarà scarica e tu se vorrai ricaricare ancora l’auto o è giorno e quindi le batterie prendono l’energia di nuovo dal sole, oppure dovrai ricorrere all’energia elettrica direttamente dalla rete nazionale.

In alternativa puoi fare così:

Attacca l’automobile dalle 3:00 del pomeriggio fino alle 6:00 (in totale 3 ore). Così viene ricaricata dalla corrente prodotta dal fotovoltaico e quindi non hai nessun costo. Poi dalle 6:00 alle 10:00 di sera utilizzi la rimanente carica delle batterie di accumulo del fotovoltaico (altre 4 ore). Avrai quindi 3 ore + 4 ore = 7 ore di ricarica. Moltiplicate per la potenza della colonnina di 2,5 kW = 15 kilowatt di potenza. Se hai una automobile da 45 kW la avrai ricaricata al 33%, mentre se ne hai una da 60kW l’hai ricaricata al 25%. Sempre senza senza nessun costo energetico.

Mettiamo invece che vuoi fare la ricarica dell’auto dalle 10 alle 6 di mattina.

In questo caso sei in una fascia oraria dove il costo dell’energia è minore e la mattina avrai la tua auto col 60% di ricarica fatta. Sempre tenendo la potenza della colonnina al 2 – 2,5 KW di potenza.

Come dici? Tu ha hai bisogno assolutamente di ricaricarla al massimo perché l’indomani devi partire per un lungo viaggio?

Allora puoi anche impostare la potenza della colonnina a 6 kW. In questa maniera in 8 ore la tua automobile è totalmente ricaricata.

È facile capire che è un equilibrio fra il massimo utilizzo, il miglior risparmio energetico ed economico e la comodità. Comodità che come dicevamo all’inizio di questo articolo, dobbiamo renderci conto che sarà sempre più un privilegio.

Questo è il concetto fondamentale.

Quindi abbiamo visto che la potenza della colonnina può essere impostata a 2, 3, 4, 5 o 6 kW di potenza in uscita.

Ma se ad esempio hai attaccato la pompa di calore (come nella maggior parte delle case che ristrutturiamo) e visto che la pompa di calore richiede all’incirca 3 kW… allora con un impianto da 6 kW e meglio tenere la potenza in uscita della colonnina a 2 o al massimo 2,5 kW.

Per questo alcuni decidono di passare al trifase… perché vogliono 15 kW di potenza. Ed essere liberi di accendere tutto (pompa di calore, lavatrice, lavastoviglie, forno, colonnina al massimo, eccetera, eccetera) contemporaneamente in casa ed essere comodi.

Che sia chiaro, tutte scelte rispettabilissime. Ma rendiamoci conto che non aver veramente nessun limite nell’utilizzo delle fonti energetiche è un privilegio.

In ogni caso è davvero importante fare sempre un controllo all’impianto prima di progettare un intervento del genere. Soprattutto se il tuo impianto elettrico è un po’ datato. Quindi un’indagine preventiva va sempre messa in conto.

Indagine preventiva che è proprio un passaggio del nostro metodo di lavoro. Solo in questa maniera possiamo rendere il nostro potenziale cliente consapevole al 100% delle proprie scelte.

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