Gli ultimi rincari sulle bollette hanno rappresentato per molti un vero e proprio fulmine a ciel sereno. E all’orizzonte si intravedono nubi poco rassicuranti.
È in contesti del genere che tornano attuali più che mai argomenti come l’indipendenza energetica o autosufficienza energetica.
Ma cosa significa realmente ottenere l’indipendenza energetica?
Detta in parole povere è la capacità di produrre da sé l’elettricità e il calore nelle nostre abitazioni.
Utopia?
Sì… l’indipendenza energetica al 100% è un obiettivo ancora irraggiungibile. Questo in riferimento anche all’attuale legislazione, alle tipologie edilizie e al clima del Nord Italia.
Tuttavia, oggi a differenza di qualche anno fa, grazie all’innovazione tecnologica, si può fare un passo importante in questa direzione. Raggiungere valori elevatissimi di indipendenza energetica, utilizzando il più possibile fonti rinnovabili. Tradotto: l’energia elettrica prodotta dal sole.
L’indipendenza energetica non è uno sprint, ma una maratona
Sì, esatto. L’indipendenza energetica è un obiettivo a medio/lungo termine. Dove bisogna fare tutta una serie di azioni e di comportamenti che ti porteranno sempre più vicino a questo ambizioso traguardo.
Con una premessa doverosa: non puoi pensare di raggiungere l’indipendenza energetica se la tua abitazione ha problemi di:
- dispersione di calore (attraverso muri, tetto, spifferi dalle finestre, fondamenta, eccetera, eccetera).
- dispersione di energia (prese di corrente non sigillate)
Perché sarebbe come voler correre la tua maratona zoppicando. E con i tuoi assistenti che ti danno una borraccia continuamente bucata. Da quei buchi esce tutta l’acqua, sali minerali compresi, così come il calore esce dalla tua casa d’inverno. E sempre da quei fori in estate entra dall’esterno tutto quel caldo soffocante.
Quindi bisogna prima pensare ad isolare la tua casa.
Coibentare le pareti con un cappotto da 14-18 centimetri di spessore. Il tetto con 20 centimetri di materiale isolante. Lo stesso vale per il pavimento, finestre e serramenti.
Quali sono i passi per avvicinarsi al traguardo?
Ciò detto, in questo articolo, ti vogliamo mostrare i passi da seguire per avvicinarti al sogno dell’indipendenza energetica. Passi che possiamo riassumere in:
- Capire quanta energia ci serve.
- Produrla interamente senza appoggiarsi al gestore nazionale.
- Usufruirne al bisogno.
Messa giù così sembra facile, facile… quindi approfondiamo.
Innanzitutto è da dire una cosa:
non taglierai MAI il cordone che ti lega a “Mamma Enel”…
…ma la userai in modo diverso, tenendo tu una volta tanto il coltello dalla parte del manico, “sfruttando” il più possibile la rete.
E come in tutte le sfide, devi prima di tutto mettere in campo la giusta strategia e poi le giuste tattiche. Quindi una volta isolata per bene la tua casa, vediamo adesso le altre mosse da fare.
1. Smettila di essere uno “sprecone di energia”.
Non è difficile… ma serve un piccolo switch mentale. Considera l’energia che hai in casa come un bene prezioso e limitato. Usala con parsimonia. E se vuoi un po’ di consigli pratici ti accontento subito.
Spegni la luce ogni volta che esci da una stanza. Non tenere accese le luci che non ti servono. Stacca il pc quando non lo usi. Non lasciare accese le luci di stand-by di tv e computer (incidono fino al 10% sul tuo caro bolletta). Apri le finestre per arieggiare le stanze la mattina prima di accendere il riscaldamento. Spegni il riscaldamento quando esci di casa o quando senti che non ne hai più bisogno come ad esempio 2 ore prima di andare a dormire. Usa lampadine a LED e risparmia fino all’85%. Cerca di avere elettrodomestici con una elevata classe energetica. Installa una caldaia a condensazione al posto di quella tradizionale. Usa valvole termostatiche sui radiatori.
Una volta messe in campo queste nuove abitudini e mosse, puoi passare al secondo passo.
2. Monitora i tuoi consumi.
Al giorno d’oggi, grazie ai passi da gigante compiuti dalla tecnologia, esistono degli strumenti incredibili. Strumenti in grado di rilevare i flussi di energia che passano per il tuo contatore e li trasforma in dati digitali che puoi addirittura visualizzare sul tuo smartphone in tempo reale.
In questo modo puoi identificare i “ladri di energia” che hai in casa”. Come quelli nelle fasi di stand-by e decidere in quali fasce orarie spegnerli, oppure di sostituirli se è arrivata la loro ora.
A questo punto sei già un passo avanti rispetto a tutti gli altri che subiscono passivamente le loro bollette.
Ed è arrivato il momento di passare al tuo livello successivo verso una possibile indipendenza energetica. Arriviamo quindi al terzo e quarto passo.
3. Installa un impianto fotovoltaico.
L’impianto fotovoltaico è tassativo. Per questo ne parliamo spesso nel nostro blog. E se hai fatto i compiti del punto 2, grazie al monitoraggio dei consumi hai già l’indicazione esatta sulla sua dimensione ottimale.
In ogni modo ti ricordo che i consulenti Rinnovazero, possono darti sempre ottimi consigli e indirizzarti verso la scelta più adatta alla tua situazione. Perché non basta installare l’impianto e via… (come purtroppo fanno la maggior parte delle persone).
Infatti, se fai così sfrutti solo un terzo del potenziale del tuo impianto. E a conti fatti, anche questo sarebbe un spreco non da poco. Invece devi subito pensare a come accumulare l’energia che il tuo impianto fotovoltaico produce.
4. Installa una batteria di accumulo.
Installare una batteria di accumulo ti permetterà, come si intuisce facilmente dalla parola, di accumulare l’energia che il tuo impianto produce e utilizzarla anche quando l’impianto non ne produce. Solo in questa maniera sfrutterai al meglio il tuo impianto.
Questo perché il clima delle nostre zone, come tutto il Nord Italia è particolare. L’inverno è piuttosto lungo e per molti mesi all’anno le giornate sono corte con poca produzione di fonte rinnovabile.
Quindi dobbiamo sfruttare tutte le ore disponibili per produrre energia e stoccarla, immagazzinarla (attraverso le batterie di accumulo), per usarla quando invece l’impianto non riesce a produrla. O quando ci serve un surplus di energia elettrica. E non richiedere pertanto l’energia elettrica alla rete pubblica dell’Enel che costa sempre di più.
Con questa mossa sei ad una quindicina di chilometri dal traguardo dell’indipendenza energetica. Ora per l’ultima parte della tua maratona devi riuscire a eliminare ancora di più il gas dalla tua abitazione. Il gas, ti ricordiamo, è un combustibile fossile, e oltre ad essere dannoso per il nostro pianeta, è destinato all’esaurimento. Con la conseguenza che costerà sempre di più.
E come si può ottenere questo risultato? Trovi la risposta nel prossimo passo. Nel passo 5.
5. Installa una pompa di calore.
Anche sulla pompa di calore ne abbiamo già parlato in lungo e in largo.
Qui per quanto riguarda il tema di questo articolo possiamo aggiungere alcuni particolari. Ci riferiamo al fatto che la pompa di calore è l’impianto più efficiente attualmente disponibile.
Questo perché riesce a trasformare 1 kwh di energia elettrica in 4 kwh di energia termica, quindi in calore.
Noi raccomandiamo sempre di alimentare la pompa di calore (che consuma tantissimo) prendendo l’energia dal sole, cioè dall’impianto fotovoltaico. Piuttosto che utilizzare gas, metano e gpl che, in quanto fonti fossili, ci legano ad un distributore (il più delle volte uno stato estero) che può fare il bello e il cattivo tempo. E a noi non ci resta altro che stare alle sue condizioni e pagare bollette sempre più salate.
Ecco come facciamo ottenere l’indipendenza energetica ai nostri clienti
Le cose di cui ti abbiamo parlato in questo articolo sono sempre le soluzioni che proponiamo ai nostri clienti.
E quando i nostri clienti decidono di affidarsi a noi, poi si riescono a ottenere quei risultati strabilianti dell’84% di autoconsumo. Che tradotto in soldoni significa riuscire a soddisfare il proprio fabbisogno energetico con poco più di un euro al giorno.
Ovviamente un risultato ottimale, non in tutte le giornate sarà possibile raggiungerlo. Ma averlo fatto in un paese della pianura friulana (Nogaredo di San Vito al Torre) in una normale giornata d’inverno (febbraio) è una buona garanzia. Nonché un risultato molto vicino all’indipendenza energetica.
Sfruttare le fonti rinnovabili grazie agli incentivi
Concludiamo questo articolo ricordandoti della possibilità di andare verso l’indipendenza energetica, risparmiare sulla bolletta e sull’installazione degli impianti grazie agli incentivi statali.
In particolare il Super Bonus 110%, che puoi ottenere ad esempio per lavori su involucro (cappotto), per installare impianti efficienti come la pompa di calore o caldaia ibrida e per l’installazione dell’impianto fotovoltaico, batterie di accumulo e colonnina per gli autoveicoli elettrici.
Importante ricordare che per ottenere il Super Bonus al 110% devi avere particolari condizioni e rispettare determinati vincoli.
Mentre se vuoi essere più libero e avere meno obblighi e restrizioni…
…puoi sempre usufruire di un ecobonus del 65% (per il cappotto) o del Bonus Casa e Bonus Ristrutturazioni al 50% per la sostituzione della caldaia, dei serramenti, installazione del fotovoltaico, batterie e colonnina di ricarica.
Ciò detto, se quanto letto in questo articolo ha stimolato in te una buon desiderio di approfondire l’argomento dell’efficienza e, perché no, dell’indipendenza energetica…
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